Carmina Burana: prosecuzione della tradizione medievale
Julian Rachlin dirige a Cagliari i Carmina Burana di Carl Orff
Il 13 e 14 agosto è andato in scena l’ultimo appuntamento della stagione Classicalparco2021. Un’occasione importante, in coincidenza della data più importante del periodo estivo. Per questo stesso motivo è naturale che le ambizioni di pubblico aumentino, tanto sulla scelta del repertorio da eseguire, quanto sulla qualità stessa dell’esecuzione.
Possiamo dir da subito che tali aspettative, di fatto, sono state soddisfatte. In programma una composizione corale orchestrale ben nota a tutti i tipi di pubblico, assente dalle scene cagliaritane dal gennaio 2008: i Carmina Burana (1936) di Carl Orff.
Senza ombra di dubbio la sua composizione più conosciuta, grazie a quel O Fortuna che apre e chiude l’opera, e facente parte della trilogia teatrale dei Trionfi (che comprende quindi anche Catulli Carmina, 1943, e il Trionfo di Afrodite, 1953). L’opera deve il suo nome, ed il suo contenuto abilmente selezionato da Orff stesso, alla celebre raccolta di poemi medievali, tramandati da un codice manoscritto del XIII secolo, quindi conservati nel convento di Benediktbeuren (ovvero l’antica Burana Sancti Benedicti), noti al compositore tedesco grazie alla pubblicazione di Johann Schmeller del 1847. Tale scelta, probabilmente, non è casuale: Orff non ha mai nascosto il suo interesse per la musica antica, studiando approfonditamente i alte Meister del XVI e XVII secolo, «trovando i propri punti di riferimento nelle polifonie antiche»
Divise in quattro sezioni tematiche (poemi moralistici e satirici, canzoni d’amore, conviviali, religiosi), l’aspetto più notabile dei Carmina è il ritmo: «Orff stabilisce pattern ritmici compulsivi, quindi con grande abilità li ripete in blocchi, spesso dozzine di volte con delle sottili variazioni»
Orff concepì l’opera come una cantata per scena: risulta imprescindibile, secondo la progettualità dell’autore, la componente performativa. Questo, purtroppo spesso è dimenticato, preferendo eseguire nella stragrande maggioranza dei casi i Carmina Burana come un concerto sinfonico corale, e la produzione del Classicalparco2021 non fa eccezione. Questa può considerarsi come una pecca della esecuzione cagliaritana di cui scriviamo, in quanto, come sosteneva l’accademico J. M. Stein, «Orff ha concepito i Carmina Burana come un’originale forma di Gesamtkunstwerk»